Lo studio si è svolto in due strutture dell’Istituto Assistenza Anziani di Verona e l’attività è stata proposta a due gruppi distinti e diversi tra loro. Il primo era formato da 15 persone residenti nel gruppo protetto “Facci” della residenza Al Parco e in tutti i partecipanti era stato riscontrato un deterioramento cognitivo di grado medio/grave. Il secondo gruppo era formato da 8 persone che vivono al secondo piano della residenza Loro i quali o erano sani o avevano un lieve deterioramento del funzionamento cognitivo. Scopo dell’attività era quello di valutare l’efficacia di questa stimolazione nel mantenimento delle capacità residue, siano esse cognitive, emotive e comportamentali, osservando se l’attività fosse maggiormente indicata per un gruppo di anziani con demenza medio-grave o con invecchiamento sano o lieve deterioramento cognitivo. Il percorso consisteva in 10 incontri a cadenza settimanale di circa un’ora ciascuno. I criteri di inclusione nell’attività sono stati il non allettamento e una sufficiente capacità linguistica. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti ad una valutazione pre e post attività di reminiscenza. Per ogni incontro veniva proposto un argomento di discussione, in modo che durante il percorso si riuscisse a toccare i momenti più significativi dell’intero arco di vita delle persone. Al termine di ogni incontro, per ogni partecipante veniva compilata una scheda di monitoraggio dell’attività, creata ad hoc, in modo da monitorare i cambiamenti.
Analizzando i dati ottenuti al pre-test ed al post-test per il gruppo “Facci” si nota una diminuzione statisticamente significativa del punteggio ottenuto alla scala che misura la depressione in persone con demenza. Possiamo affermare che la Reminiscenza ha avuto effetti positivi sullo stato emotivo dei partecipanti. Per il gruppo “Loro” si avvicina alla significatività la diminuzione del punteggio alla scala per la depressione in geriatria e anche in questo caso si può affermare che vi sia stato un miglioramento emotivo nei partecipanti.
A livello qualitativo appare evidente per il gruppo “Loro” l’effetto positivo anche per il funzionamento cognitivo dei soggetti; inoltre le partecipanti si sono dichiarate soddisfatte sia a livello di identità personale, sia a livello interpersonale per le relazioni intrecciate. Per il gruppo “Facci”, un effetto positivo sul funzionamento cognitivo lo si ha per circa la metà dei partecipanti. Entrambi i gruppi hanno partecipato positivamente all’attività proposta.
Si possono pensare ulteriori sviluppi per questa tipologia di attività, che prevedano la partecipazione dei familiari e degli operatori, con lo scopo di integrare la reminiscenza in tutte le attività della vita quotidiana, ponendo al centro dell’attività l’anziano, la sua personalità, il suo passato.
Dr.ssa Elena Ferlini - Psicologa, Esperta in Psicologia dell’Invecchiamento